Risorsa naturale limitata, motore del capitalismo e del produttivismo, posta in gioco nei conflitti più grandi, il petrolio rimane finora la merce più importante del mondo.
Esso fa e disfa le politiche estere dei paesi consumatori ; esso condiziona la storia e i destini dei paesi produttori e in particolare del Medio Oriente. In questo contesto dominano gli interessi strategici degli Stati Uniti e delle transnazionali petrolifere. Essi giustificano l’ingiustificabile : le più avventuristiche tra le politiche economiche, il ricorso alla corruzione e alla forza militare per controllare i mercati, la deportazione, comprata o forzata, di intere popolazioni per la costruzione di pozzo o oleodotti, il non rispetto delle più elementari norme ambientali, ecc.
L’Opec (l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) costituisce ancora, tra tutte le sue contraddizioni, un contro potere alternativo ?
Intanto i movimenti emergenti alzano la loro voce per mettere in discussione il modello di sviluppo dominante, per difendere i diritti dei popoli, per sostenere la causa delle fonti energetiche rinnovabili.....